Dopo quattro anni passati ad essere l’immagine del famoso Twilight, Kristen Stewart sta uscendo dal buio. Qui la sposa vampira apre il suo cuore sulla sua paura per la sua vita nel terremoto culturale di Hollywood, affondando i denti in Kerouac e dicendo ‘ciao, Bella’.
Hollywood è un posto in cui è difficile nascondersi. Specialmente quando tutti intorno a te sembrano essere disposti a vendere la loro stessa nonna per farsi vedere, sentire, registrare, pagare, poi vedere, sentire, registrare e pagare (il doppio) per fare il sequel (in 3D) con Jason Flemying (che interpreta il cattivo), Andy Serkis (nei panni di una scimmia curiosa con un’avversione per l’umanità) e Hans Zimmer (che domina il punteggio). Ma come sostengono svariati agenti di Audi R8-leasing di Los Angeles; se stai cercando una vita calma e tranquilla, devi stare il più lontano possibile da Hollywood. Esci dal Gioco. Torna al tuo allevamento di maiali con i tuoi cugini ad Albuquerque, New Mexico. Torna a casa. Fai dei figli. Insegna. Dimenticati della tua piccola e sciocca favola da star dei film…
Ma vuoi essere una star? Vuoi essere famoso? Allora scendi dal divano, zuccherino, e ti incontrerò – senza il tuo abilitante – stasera al Chateau, camera 69, per oltrepassare le tue “motivazioni”. Oh, ma vuoi fare l’attore? Qualcuno rispettabile nel tuo campo? Bene, ho sentito che sono in cerca di qualcuno per una doppia di fianco al condominio di James Lipton a TriBeCa. Dopo cinque anni di fallimenti ci vedremo al Mel’s Drive-In, sulla Sunset Boulevard, dove farai il cameriere per il resto della tua esaltata, triste, solitaria, preziosa e piccola vita. Scrivi la mia ordinazione! Un OJ fresco [si tratta di una bevanda n.d.r.], pancakes integrali, un piatto di huevos rancheros con due uova semplici e una spolverata di nonaccadràmai. Basta così, gioia. E chiudi la porta – della tua carriera – quando te ne vai.
“Slam!”
Una scena del genere potrebbe essere un pò di impatto, ma non significa che non sia mai accaduto. Per essere una star di Hollywood prendi una buona dose di fortuna, un reality tv show, un pit bull come agente, un riscatto dalla dipendenza, diverse multe per guida in stato di ebrezza e una spettacolare ricaduta o, proprio come ultima cosa, una bella fetta di combattuto nepotismo. Per essere un grande attore, però – non importa quanto tu possa essere scettico su questa industria – serve ancora il talento. Fortunatamente Kristen Stewart – la bellissima star ventunenne del franchise di Twilight – non è di Albuquerque, non ha cugini che allevano maiali (per quanto ne sappiamo), non ha mai messo volontariamente i piedi in testa al suo agente (a meno che, ovviamente, fosse per raggiungere il suo viso con il suo pugno – con tre fratelli quella ragazza sa badare a se stessa), né è mai stata in qualche modo vicina alla ‘Mecca’ di questa industria, ovvero il Chateau Marmont. In breve, a parte il suo conto in banca (all’inizio di quest’anno Forbes ha inserito i suoi guadagni nella lista insieme a quelli di Julia Roberts), Kristen Stewart non ha niente di “Hollywood”.
In realtà quest’ultimo punto non è vero. Kristen è stata allo Chateau. Più o meno un milione e mezzo di volte. E dire che non è il suo tipo di ambiente, sarebbe come dire che Dominique Strauss-Kahn sta cercando un aiuto domestico. E’ solo un dato di fatto.
“Penso solo che se fossimo andati lì [al Chateau] mi sarei guardata le spalle per tutto il tempo” concorda Kristen mentre ci sediamo in un polveroso ristorante messicano lontano circa un’ora dalla civiltà. Situato fra le montagne del Topanga Canyon, il ristorante è una baracca familiare dove ogni birra fredda viene accompagnata da un cestino rosso e di plastica contenente dei caldi nachos ed una dolce salsa fatta in casa. Il posto mi ricorda di ogni sala di attesa per le montagne russe Disney in cui sono stato. “E’ più o meno l’unico posto a Los Angeles in cui posso venire e avere un briciolo di invisibilità. E” – la sua delicata, bellissima e raffinata capacità di perdere all’improvviso l’umorismo – “io preferisco che sia così.”
E’ chiaro che Kristen sia protettiva verso il suo territorio. Anche in questo posto sicuro, la sua voce spesso diventa un sussurro mentre un altro cliente irrompe dalla porta sul resto della baracca. Non la chiamerei paranoia, ma lei è ovviamente un pò nervosa in mezzo a degli estranei. Specialmente con i giornalisti. Non c’è da stupirsi. Sin da quando nel 2007 è stato annunciato che avrebbe ricoperto il ruolo di “Bella” Swan nell’adattamento cinematografico dei famosissimi libri della Twilight Saga di Stephenie Meyer, Kristen è stata osservata.
E osservata. E seguita. E perseguitata. Inseguita. Braccata. Arringata. Online. Dai paparazzi. Dai fan. Dai nemici. Dai membri inebetiti del Mumsnet e dai loro gatti. Lasciando il segno su delle ragazzine che vogliono mettere i loro artigli su Edward Cullen, il personaggio interpretato da Robert Pattinson. A Los angeles. Ad Hollywood. In Inghilterra. Scozia. L’Isola di Wight. Mentre guida la sua Mini grigia. In taxi. Alle première. Durante le vacanze. Al lavoro. Non al lavoro. Mentre dorme. Nei suoi sogni. Nei suoi incubi. Dire che il successo del franchise sui vampiri ha rivoltato la vita di Kristen dalla testa ai piedi, dentro e fuori (in maniera brillante, ma anche terrificante) a tal punto che non sa più dove girarsi, è un eufemismo. Ma ora, finalmente, così come è successo l’estate scorsa per quei ragazzini della saga di Harry Potter, “Tutto Finisce”.
“Sì, abbiamo finito. Abbiamo girato tutte le scene.” Il prossimo mese verrà rilasciato Twilight: Breaking Dawn – Part 1, mentre la seconda parte, in pieno stile moderno volto a guadagnare di più, verrà rilasciata nel Novembre 2012. Quindi Kristen è sollevata dal fatto che sia tutto finito? Il suo racconto è un sorriso ironico, che poi irrompe in un ghigno nel quale potreste parcheggiare una canoa. “E’ così difficile, in una carriera, avere la sensazione che un capitolo si stia chiudendo, ma c’è qualcosa di definitivo in questo. Niente più epicità, scene iconiche…”
Se non fate parte di quei milioni di fan di Twilight – o “Twihards”, così vengono rinominati – allora siete sicuramente ignari di tutta l’isteria. Per i Twihards, comunque, l’ultimo film è il momento del grande bottone rosso, quando l’astinenza crudele cede il passo alla sfrenata passione (ad esempio quando Bella ed Edward lo fanno in una cascata). Prima di tutto, c’è il “Matrimonio”; in Breaking Dawn, il personaggio di Kristen, Bella Swan, finalmente si lega a doppio nodo al vampiro alfa Edward. Poi, “il Parto”; dopo una notte in slow-motion in cui ha fatto l’amore con il suo immortale succhiasangue rubacuori, Bella rimane incinta della loro picola mezza-umana, mezza-vampira cucciola-di-lupo.
“Ero nervosa per la scena del matrimonio” ammette. “Quando ho visto il set, con le panche e le luci, e ho visto tutti lì nei loro costumi, ho pianto. Dio, quel dannato vestito!”
Anche se sa indossare un vestito corto – cortissimo – per una première, le scelte di Kristen sono dei jeans così stretti che sembrano disegnati, delle Converse ed una vecchia maglietta di Rob con degli zombie. “Ero incastrata in quel coso per una settimana; potevo muovermi a fatica. Ma era davvero cerimoniale. Sembrava un vero matrimonio.”
Non ci sono dubbi che la giovane donna seduta di fronte a me, che sta sorseggiando tranquillamente una birra, con il fumo della sua sigaretta che sale fino agli alberi, si è in qualche modo trasformata dalla ragazza adolescente che ha intrapreso questo percorso un pò ingenuamente (sue parole) più di quattro anni fa. Ha imparato delle lezioni. “Il momento più importante, quando abbiamo capito che sarebbe stata una cosa enorme, è stato al Comic-Con di San Diego nel 2008. Era la prima occasione in cui abbiamo promosso Twilight, quindi non avevamo nessuna aspettativa. C’erano migliaia e migliaia di persone che aspettavano noi. Quello è stato il momento in cui abbiamo capito quanto sarebbe stata potente questa cosa. C’eravamo io, Rob [Pattinson], Ashley Greene, Taylor [Lautner] e ci siamo guardati in faccia e abbiamo pensato ‘Cosa diavolo sta succedeno?’.”
Tutte le loro speranze (e paure) si sono presto realizzate. Twilight era destinato a diventare un terremoto culturale in piena regola e così anche Kristen, insieme all’inglese Pattinson, le star principali all’interno del vortice, per via dei pettegolezzi sul loro essere o non essere una coppia al di fuori del set. Il grande trambusto causato dall’enorme fanbase è stato presto smorzato dai piani alti della Summit Entertainment, la compagnia a capo dell’adattamento cinematografico. Niente rende più spumeggianti i produttori di un film, che la prospettiva di guadagnare dai giovani ossessionati e facilmente influenzabili. O, come sono conosciuti i più ardenti fan di Pattinson nel mondo di internet, i “Robsessed”. “Da quel momento in poi, i ragazzi dello studio andavano in giro con il simbolo dei dollari nei loro occhi. Come, kerching! [onomatopea per il suono dei registratori di cassa n.d.r.]. E poi è cominciato. La pazzia. Gli impegni. Le richieste. Le interviste.”
Più le giovani star andavano a fondo nel franchise, più il fenomeno Twilight esplodeva. Presto ogni aspetto della loro vita è stato colpito dalla valanga culturale di sete di sangue. “Il grande salto per me, immagino, è stato quello di avere una guardia del corpo. E intendo, una che va dovunque vai tu. Un grande uomo che sta al mio fianco tutto il tempo. Si chiama JB – è il mio uomo. E mi ucciderebbe per quello che sto per dire, ma anche lui ha un maledetto fansite. Tutte queste ragazze lo hanno identificato e lo chiamano ‘HBG’ – Hottie Bodyguard.”
Quando New Moon, il secondo capitolo di Twilight, è uscito al cinema nel 2009, Kristen e Pattinson avevano paura ad uscire dal loro albergo per il timore di imbattersi in flash o twihards. Le immagini delle star mentre fuggono da centinaia di fan in lacrime per le strade di New York hanno fatto il giro di tutto il mondo. L’attrice ha mai avuto paura per la sua vita? “Certo. Voglio dire, le persone sono pazze. Tutti fanno quello che devono per proteggersi, ma sarebbe falso da parte mia sedermi qui e dire che le persone non sono pazze. Sono sicura che un sacco di gente scappa da questa domanda per assicurarsi di far trasparire il proprio apprezzamento al 100% e che tutto sia sempre meraviglioso… ma in fin dei conti le persone sono dannatamente pazze! Sarei stata davvero contenta di fare un lavoro dopo l’altro, pagando il mio affitto un film dopo l’altro. Non ho mai voluto essere così famosa. Non avevo mai immaginato questo tipo di vita per me.”
Kristen Stewart, una californiana, ha lavorato nel mondo del cinema fin da quando aveva otto anni. Fin dall’inizio sapeva di essere pronta a combattere per fare il tipo di lavoro in cui credeva, piuttosto che prendere soldi facili e apparire nella pubblicità dei cereali con una scimmia parlante. Non che sapesse quale tipo di attrice avrebbe voluto realmente diventare, più che altro sapeva quale attrice non voleva diventare.
Il suo primo ruolo vero e proprio è stato nel film indipendente The Safety of Objects, originariamente un libro di AM Homes che parla di disfunzioni e disordini in una piccola cittadina dell’America. Kristen interpretava la figlia maschiaccio di una madre single e problematica (Patricia Clarckson). “Ho fatto Safety… verso la fine di quel periodo in cui credevo che avrei dovuto continuare a recitare. Da piccolo fai dei provini per un sacco di parti dannatamente imbarazzanti – e le mie parole sarebbero state più o meno le stesse anche a quell’età…”
Avrete sicuramente notato che Kristen gode di una buona maledizione. Alcune donne giurano, altre non hanno il coraggio di buttarsi. Con Kristen, il linguaggio colorito si adatta perfettamente con il suo astuto spirito indipendente. “Io penserei ‘In alcun modo’. E’ questo il motivo per cui non mi vengono offerti tanti ruoli del genere. Vorrei solo andare in mezzo al movimento. Anche quando stavo iniziando prendevo le cose molto sul serio; non ero il genere di bambina che voleva fare lo spot di una bambola o fare una serie di Nickelodeon. Mi hanno chiesto di fare cose stupide ed io non ero una bambina stupida.”
Kristen è notoriamente imbronciata, con un’atmosfera da scansafatiche, e spesso viene commentato il suo brutto temperamento – lo sa. “E’ divertente. L’altro giorno ho tirato fuori dall’armadio un vecchio zaino, uno che indossavo da ragazza. È ricoperto di simboli anarchici, di citazioni e borchie in metallo. Ho pensato ‘Wow, doveva piacerti veramente!’ A dispetto di quello che pensa la gente, a scuola seguivo rigorosamente le regole. Mi piaceva il look da scansafatiche, del tipo ‘Hey, non mi interessa, fai come vuoi’, ma se non facevo i miei compiti, entravo in panico.”
Nel 2001 Kristen ha avuto la sua grande occasione ad Hollywood insieme a Jodie Foster quando è stata scelta dall’influente regista David Fincher per Panic Room. È un thriller dark, violento ed intelligente su un furto con scasso in una tentacolare Manhattan arenaria. “E’ stata dura e le riprese erano infinite, come potete aspettarvi da David. Lui aveva una figlia più o meno della mia stessa età, quindi questo ha reso il nostro rapporto più semplice – sapeva come gestire la situazione. È intenso, ma non conoscevo niente di diverso.”
Dopo Panic Room sono arrivate molte parti, principalmente Kristen era chiamata per ruoli di ragazze complesse e intelligenti, usando il suo viso con i suoi capelli castani mentre attraversavano una qualche crisi, reale o esistenziale, ormonale o altro. Speak (2004) era un film per la televisione su una studentessa del liceo che – dopo essere stata violentata durante una festa da un popolare atleta – mette fine alla comunicazione verbale con quelli che la circondano. L’attrice tredicenne ha ottenuto grandi elogi dalla critica, soprattutto per il suo approccio maturo ad una tematica così delicata.
“Ero assolutamente consapevole della tematica del film” dice. “E non è stato per qualcosa che è successo nella mia vita, non proprio. Sono cresciuta in una famiglia felice.” Poi c’è stato Into The Wild di Sean Penn, un film del 2007 sulle reali avventure di Christopher McCandless, un giovane uomo che ha girato l’America facendo l’autostop nei primi anni ’90 – andando verso nord, in Alaska – nel tentativo di diventare tutt’uno con la natura, piuttosto che seguire gli ordini dei suoi genitori e andare al college e avere un lavoro come tutti. McCandless è stato interpretato divinamente da Emile Hirsch, mentre Kristen era l’opposta ragazzina dolce che si prende una cotta per il giovane sognatore. “Questi bei ruoli sono una testimonianza dei copioni che mi sono stati dati. Devi essere un mattone o un pezzo di legno per non essere in grado di interagire con questo materiale.”
Mentre parla, è chiaro che questo non è semplicemente un supporto esperto di un’attrice che usa un briciolo di autoironia per il bene della nostra intervista. Kristen ha infatti una visione sorprendentemente terrena del suo lavoro e della recitazione in generale, forse è indicativo su come lei trovi facile l’idea stessa di diventare qualcuno che non è. “Io non voglio screditare l’individualità delle persone, però penso che la gente sia praticamente la stessa. Le persone sono molto simili. Se hai una buona immaginazione, allora puoi sentire delle cose che personalmente non hai mai fatto prima. Questo è recitare.”
Tale punto di vista sulla sua forma artistica professionale scelta (non che Kristen avrebbe mai chiamato “forma d’arte” la recitazione, si sospetta) rispecchia il suo punto di vista piuttosto debole sul suo lavoro quando era solo una recluta. All’età di soli 13 anni ha detto a una rivista che la recitazione era come “vivere una bugia”.
“Credo che quando ero più giovane stavo cercando duramente di sembrare senza pretese. A quell’età ero così amaramente consapevole e così disperata da non suonare come una stupida totale. Ora non mi sento più così. Credo fosse qualcosa che avevo sentito dire dai miei genitori.”
I genitori di Kristen lavorano nell’industria cinematografica, come membri della crew, solidi operai liberali, dietro la cinepresa. “I miei genitori mi hanno sempre dato il tormento siccome io la vedevo facile” ammette Kristen. “Mio padre direbbe cose tipo ‘Oh, vai e siediti nella tua roulotte, esercitati con le tue battute e menti per vivere’. Era qualcosa che dicevo da bambina. Non preoccuparti, ora ho una visione più pretenziosa della recitazione.”
Ad essere totalmente onesti, avrei potuto trascorrere la mia vita felicemente senza mai sopportare nemmeno un minuto del fenomeno di Twilight. I non-morti non fanno per me, lo sapete. Come accade, mi ci sono ritrovato in mezzo, con qualcuno più malvolentieri che con altri, ma non facevano per me, bensì erano adatti per mia nipote. Se avessi una nipote quattordicenne con astinenza da porno. Come ammette Kristen, “Twilight è una tentazione per quelle ragazze innocenti.” Parlando con Kristen del suo prossimo passo nella sua carriera, comunque, anche lei stessa sembra felice di voltare pagina.
L’adattamento di Jack Kerouac di On The Road verrà rilasciato a Gennaio dell’anno prossimo e Kristen ricopre il ruolo della bellissima “forte bulletta” Marylou. Anche se ovviamente in maniera differente dall’impatto letterario di Twilight della Meyer, ancora una volta si tratta di un libro con una considerevole fanbase. Per non parlare del fatto che si tratta di uno dei lavori più seminali nella letteratura moderna americana. Niente pressioni, allora.
“E’ una cosa grande per me” spiega. “Sicuramente tutti gli attori prendono incredibilmente sul serio la responsabilità di trasportare un lavoro simile sul grande schermo. Ma sapevamo cosa dovevamo fare; Walter [Salles, il regista del film] lo aveva chiesto. Abbiamo avuto quattro settimane di prove in cui abbiamo fatto una sorta di ‘campeggio hippy’ – suona un po’ banale, ma è stato meraviglioso. Dovevamo ballare e ascoltare la musica e lui ci ha fatto vedere Shadows un sacco di volte. Ci sono stati dei biografi di Kerouac che sono venuti lì e ci hanno parlato e anche la figlia di Marylou – o meglio, la figlia di LuAnne Henderson [quella su cui si basa Marylou] – è venuta a passare del tempo con noi e ci ha dato dei consigli brillanti.” Kristen era già una fan del libro? “E’ stato il mio primissimo libro preferito.”
Kristen ha deciso di smettere di frequentare la scuola normale all’inizio dell’adolescenza e si è dedicata allo studio da casa, in parte perché era in giro per le riprese molto spesso e in parte perché non sentiva che il sistema scolastico la stesse supportando. “La scuola era diventata veramente spiacevole” spiega. “Mi sentivo un pò consapevole della situazione causata dalla recitazione con i miei coetanei, ma anche i miei insegnanti erano diventati un problema. Non volevano fare del lavoro extra o tenermi da parte il materiale così che potessi tenermi in pari mentre ero via. Mi hanno delusa. I miei insegnanti mi hanno delusa. Non uno, ma tutti loro. Mi vergogno sempre un pò, in un certo senso, per quello che faccio. Sono un pò imbarazzata dalle serie ambizioni che avevo quando ero più giovane, ma non avrei mai immaginato di avere una ragione per non andare a scuola. Ma poi è successo.”
Questo per Kristen, attualmente, significa andare in giro per la campagna inglese a cavallo mentre brandisce una grande spada in faccia a Charlize Theron. La Theron è la Regina Cattiva della Biancaneve di Kristen in una reinterpretazione gotica della famosa storia che è stata riadattata per il grande schermo. Kristen ha dovuto mettersi in forma per la sua parte, qualcosa che lei non ha mai desiderato o di cui non ha mai sentito il bisogno. “Non ho mai fatto allenamento prima. Ora ho il permesso di mangiare solo cose in scatola. Ha funzionato. Inoltre, mi sento più energica e forte. Mi ci è voluto parecchio tempo per capire che ero una ragazza da adolescente. In quel momento non lo avevo mai creduto. Per molto tempo sembravo un ragazzo. Ora, finalmente, mi sento una donna.”
Snow White and the Huntsman viene girato intorno al Gloucestershire, e Kristen sta trascorrendo un bel po’ di tempo in affitto a Notting Hill, Londra. Il giorno prima, durante il servizio fotografico per GQ, aveva spiegato che non vedeva l’ora di vedere di più del Regno Unito, dato che “il mio ragazzo è inglese”, anche se appena ho sollevato di nuovo la questione ‘il sangue è scolato dai suoi stivali’. “Non l’avrei mai detto se avessi saputo che mi avresti intervistato”.
Onestamente non mi aspettavo una simile reazione difensiva, ma è chiaro che quando si sente che la sua privacy è stata violata, Kristen è pronta a trasformarsi in “Mamma Tigre”. L’intera questione, se non si conosce già, ha a che fare con il se è fidanzata o no con la sua co-star di Twilight Robert Pattinson, argomento che ha visto più speculazioni dell’origine del certificato di nascita di Barack Obama. Le dico che sono sorpreso di tale situazione visto che la prova è già là fuori sotto gli occhi di tutti sul web – le foto, i momenti rubati, le fughe di Natale … “Sì, so che è così” ammette. “Gran parte della mia vita è così facilmente reperibile su Google. Voglio dire, è come… andiamo, ragazzi, è così ovvio!”. Diventa più tesa, forse fin troppo consapevole di quanto ha già detto. “Ma questo argomento, non credo che ti renda conto che è un grosso problema per la gente. Beh, è un grosso problema. Sarebbe un ‘Oh. Mio. Dio’ Ci sarebbe inoltre anche una spaccatura a metà, 50 e 50. Alcune persone direbbero ancora, ‘Vedi, hai detto che non stanno insieme. “
Kristen è acutamente consapevole di tutte le malelingue nel mondo del gossip. Molto più di quanto lo sia io, a quanto pare. Lei conosce la nomenclatura: i “Robstens” (coloro che pensano che K-Stew e R-Patz stiano insieme), i “Nonstens” (quei fan che pensano che non lo siano) e i “F *** sten” ( quelli che dicono che non potrebbe fregargliene di meno in entrambi i casi – ma davvero in realtà). Le chiedo per chi è un grande problema. Per i fan squilibrati? Per lei e Rob? Cosa la preoccupa?
“Non mi preoccupa affatto. E’ proprio una di quelle cose. Sono egoista. Io sono, tipo, ‘Quello è mio!’ E mi piace tenere tutto ciò che è mio in modo che rimanga in questo modo. E’ un gioco poco divertente da giocare ed è un pendio scivoloso. Dico sempre a me stessa che non esternerò mai nulla perché non c’è mai un punto o beneficio per me. “
Io dico che forse, dopo l’ultimo episodio di Twilight andare fuori sarà un po’ più facile. “Sì, forse. Voglio dire, in questo momento in realtà non è un incubo, è solo una di quelle cose. Ti garantisco che quando mi sposerò e avrò un bambino, tutti vorranno sapere il nome di mio figlio e io non lo dirò per un lunghissimo periodo. Questo è solo il modo in cui voglio farlo. Verrà fuori, ma non da me. Si incavoleranno davvero se non lo dico e io continuerò a dire: ‘No!’ Ho anche il desiderio di spifferare delle cose, ma ho imparato che non posso farlo. Non quando ci si rende conto che il mondo intero è in ascolto. Ecco perché forse sembro così a disagio nelle interviste, a volte. Voglio dire, abbiamo parlato di cose segrete e ho dovuto essere molto di più attenta a ciò, purtroppo. Ma sono contenta di non essere una di quelle attrici che sono così pronte ad aprirsi a tutti”.
C’è un qualche consiglio che vorrebbe dare a se stessa potendo tornare indietro, prima che Twilight la trasformasse una star mondiale? “Semplicemente non preoccuparti così tanto di tutto. Non fustigarti per quelle grandi scene che non ti appartengono; le cose andranno nella maniera per cui sono destinate ad andare. E tutta la questione delle interviste e del parlare al mondo… all’inizio non faceva per me. Fare questo…” Sorride e punta un dito accusatorio. Sta scherzando solo per metà. “Dici cose tutti i giorni che resteranno per sempre, sono quelle sulle tue cose personali che interessano di più, ti colgono alla sprovvista, reagisci stranamente e credi che le persone ti odino. A volte le persone ti odiano.”
Davvero? Hai avuto la sensazione che i giornalisti ti odiassero? “La prima volta le persone sono state decisamente aggressive con me. So che era una risposta alla mia energia. Potevo sentirli pensare. ‘Dai, cosa c’è che non va in te – stai al gioco.’ Ma non sapevo come e non sapevo di doverlo fare, nè se lo volessi fare. Ma non ero provocatoria, semplicemente non era preparata. E credo che le persone abbiano reagito male a questo. Ero solo giovane e presa alla sprovvista. Ho fatto arrabbiare le persone. Pensano che sei un imbroglione. ‘Sta solo dicendo che è giovane come una scusa: ricomponiti o vattene da questo mondo.’ C’erano delle persone che mi dicevano queste cose. Che ne dite di, ehm, sono un’attrice e non mi interessa assolutamente niente di quello che pensate? Cosa ne dite di questo?”
Ride, si accende una Parliament Light [marca di sigarette n.d.r.] ed espira, sembrando più composta, contenuta e meno nascosta di quanto abbia fatto tutto il pomeriggio. Come si sente? “Sono una donna di 21 anni che sta bevendo una birra con GQ. Sono soddisfatta.”
Ride, si accende una Parliament Light [marca di sigarette n.d.r.] ed espira, sembrando più composta, contenuta e meno nascosta di quanto abbia fatto tutto il pomeriggio. Come si sente? “Sono una donna di 21 anni che sta bevendo una birra con GQ. Sono soddisfatta.”
Fonte: Twilight Italia
Via: <3 Più ami qualcuno, più perdi il senso delle cose <3
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