mercoledì 4 giugno 2014
NUOVA INTERVISTA DI ROBERT PER DIRECT MATIN (FRANCIA).
Robert Pattinson, icona degli adolescenti all’inizio della sua carriera, ha decisamente preso piede nel panorama di Hollywood. In 'The Rover' di David Michôd, interpreta un ragazzo dalla mentalità semplice costretto a lavorare al fianco del suo nemico per rintracciare il fratello nel deserto australiano. Si tratta di un vero e proprio cambiamento per l’attore inglese che ammette che a renderlo possibile è stato il suo incontro con David Cronenberg. Era l’ambientazione o il personaggio di The Rover che ha catturato la tua attenzione immediatamente per quanto concerne il progetto? Ho trovato la sceneggiatura molto interessante, ma ho stabilito davvero un forte legame in primo luogo con il mio personaggio, in particolare con il suo modo di esprimersi. Non avevo mai incontrato un personaggio come questo prima. E' stato difficile interpretare qualcuno dalla semplice mentalità? Niente affatto, è stato tutto incredibilmente naturale (ride). Mi sono rapportato a lui come un cane malmenato che continua a tornare dal suo padrone per un po' di affetto. Il film riflette un mondo rovinato dalla follia degli uomini. Pensi che è lo stesso posto in cui ci condurrà la nostra società? Questo potrebbe accadere, ma sono più ottimista rispetto a quello che si vede nel film. Ho più fiducia nell'umanità. In 'The Rover', gli uomini non sono completamente perduti, non sono del tutto pazzi. Alcuni nutrono ancora speranza e tentano di far rivivere la Terra. Ma questo collasso economico è assolutamente concepibile. Hai recitato in due film 'contro il sistema': 'Maps to the Stars' e 'The Rover', sei impegnato in politica? Sono più o meno liberale. E’ difficile essere un attore e non essere liberale in proposito. Forse dovremmo essere più preoccupati per gli oceani, ma io non prendo molto sul serio la politica. Quando ti rendi conto che la maggior parte dei paesi occidentali si trovano sotto la guida di una manciata di società multinazionali, sembra che il voto sia una specie di scherzo. Da sex symbol negli anni dell'adolescenza ad attore riconosciuto dai più grandi registi, qual è stato il segreto del cambiamento nella tua carriera? C'è voluto del tempo. Ho trascorso 4-5 tentando di stabilire rapporti privilegiati con registi il cui lavoro ammiravo molto e sembra che le cose si siano sistemate tutto d'un tratto. 'Cosmopolis' ha cambiato tutto. Fin dal mio incontro con David Cronenberg, la mia carriera ha preso una nuova piega. Eri a Cannes con due film: 'The Rover' e 'Maps to the Stars "di David Cronenberg. E' uno dei posti più entusiasmanti per lo screening di un film. C'è un'energia incredibile che domina laggiù. Mi piace rilasciare le interviste a Cannes. I giornalisti sono veramente interessati ai film e non ti fanno domande del tipo 'Qual è il tuo cibo preferito?' In Francia, i giornalisti amano il cinema. Hai appena finito di girare il film di Werner Herzog 'Queen of the Desert' che racconta le vicissitudini di Gertrude Bell. Chi interpreti nel film? Io interpreto il giovane Lawrence d'Arabia. Era un amico di Gertrude Bell durante la prima guerra mondiale. Hai anche interpretato il fotografo, Dennis Stock in 'Life' di Anton Corbijn. Abbiamo appena finito le riprese. Ho visto il trailer l'altro giorno. Interpreto questo ragazzo che ha fotografato James Dean prima che diventasse famoso. James non era conosciuto a quel tempo. Cos'altro hai in programmazione? Nel mese di novembre, lavorerò con Olivier Assayas in un film dal titolo 'Idol's Eye'. E' un film di gangster basato sulla storia vera di un gruppo di ladri che ha rapinato un negozio di un banco di pegni che apparteneva alla mafia. E’ ambientato nel 1970. Ho incontrato Olivier Assayas due anni e mezzo fa, ma il progetto è venuto fuori solo pochi mesi fa.
Fonte Via Traduzione Nostra
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