sabato 21 giugno 2014

INTERVISTA DI ROBERT, GUY E DAVID MICHOD CON REUTERS.

                                              
Dopo aver conquistato la critica con l’oscuro e complesso dramma familiare, "Animal Kingdom" che segna il suo debutto alla regia, il regista David Michôd ha voluto esplorare la possibilità di realizzare un film che verte sul racconto di una semplice storia di sopravvivenza.

"The Rover", nelle sale americane da venerdì, racconta le vicissitudini di un personaggio solitario, Eric, al quale viene rubata l’auto, e proprio per recuperare quest’ultima si mette in viaggio riuscendo a sviare le minacce e gli ostacoli lungo il percorso.

Il regista australiano Michod ha creato per il film un ambiente fatiscente nell'entroterra del suo paese natale e ha detto di essersi ispirato alla “disperazione” in cui versa il mondo odierno.

"Avevo la sensazione di realizzare  un film che fotografava letteralmente, una strana, pericolosa e inospitale versione del mondo odierno", ha detto il regista.

Tuttavia, Michod ha detto che voleva ancora dare spazio ad una sorta di speranza per il personaggio interpretato da Guy Pearce, Eric, che instaura una strana amicizia con Rey, interpretato da Robert Pattinson. Rey è un piccolo criminale americano ferito, che viene tratto in salvo proprio da Eric, un uomo molto introverso con il quale instaura un forte legame. Questo legame li condurrà in un viaggio alla ricerca dell’auto rubata, e alla possibilità per Rey di ricongiungersi al fratello.

Pattinson offre un’interpretazione in "The Rover", che lo allontana dal mondo del cupo vampiro adolescente che gli è valso molta fama nella Twilight Saga.

L’attore britannico si è di fatto trasformato interpretando un giovane stupido e adottando un accento meridionale accompagnato da spasmi, tic e sguardi fissi nel vuoto.

"E' stato molto interessante interpretare qualcuno che ha così poca fiducia in se stesso", ha detto l'attore. "Non appena apre bocca sa già che tutto ciò che dirà sarà messo in discussione e sarà comunque condannato in partenza, così tende a prendere le distanze da tutto ciò."

Il loquace Rey si pone in netto contrasto con Eric, che Pearce descrive come "un animale ferito", che sopravvive in un duro paesaggio di un mondo decadente, e che trascorre gran parte del film in silenzio.

"Mi piace lavorare senza necessariamente affidarmi alle parole e quindi iniziare una discussione", ha detto l'attore. La storia si racconta benissimo da sola senza necessità di dover dire qualcosa, perché poi quando lo fai il tutto risulta essere molto più efficace."

Michod ha detto che le grandi sfide che ha affrontato in "The Rover", realizzato per circa 12 milioni di euro e distribuito dalla A24 film, vertevano principalmente attorno all’entroterra isolato e molto caldo dove hanno girato e, in particolare, fa riferimento ad una sequenza d’inseguimento in macchina che ha definito "drenante".

Nonostante la natura oscura del film che Michod paragona ad una favola oscura, spera che in ultima analisi possa rappresentare un messaggio positivo per il pubblico.


"Questo film racconta di come in alcune circostanze estremamente violente e difficoltose, le persone abbiano bisogno di stabilire una sorta di forte connessione con altri esseri umani, quindi mi piace pensare a questo film come ad un film d'amore", ha detto.

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