sabato 17 maggio 2014

Studio Ciné Live Magazine - Recensione di Maps to The Stars

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Cronenberg  riproduce Hollywood in un film ipnotico


David è tornato! Dimenticato il cupo e calmo  Cosmopolis  o  "A Dangerous Method",  Cronenberg è tornato al suo dominio di preferenza: ruvido, trash con personaggi folli e un'atmosfera ipnotica. In questo senso,  Maps to the Stars  potrebbe quasi essere una rinata per la sua filmografia. Forse perché, per la prima volta, egli approva i codici del breve saggio  nella pittura scura ed incandescente della  società di Hollywood, dove le apparenze sono impostate come codice morale.Una famiglia di pazzi, una stella sulla via del ritorno, un giovane collerico, una  schizzofrenica poeta piromane o un giovane autista di limousine con un sorriso predatore che scopa nel sedile posteriore: Cronenberg crogiola in questi personaggi folli e questa cultura delle apparenze in un film molto affascinante. Maps to the Stars è crudo e ipnotico, tra realtà e fantasia,  sogni e gli incubi. Fino a un finale gelido e violento svolta nuovamente in una sorprendente economia di effetti. Il cast di 'The Players' in una versione spazzatura.

Mia rivela il suo lato di un fiorevelenoso, Robert Pattinson dimostra che è più di un bel viso e Julianne ha una grande presenza, con quella che sarà la prestazione della sua carriera che è già brillante. Proprio come Cronenberg, che rinnova con questo cinema contorto, trash e intelligente.

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