lunedì 2 settembre 2019

Intervista di Kristen per Vogue Italia


Sbatte ancora le palpebre in continuazione e inciampa in qualche confuso balbettio: per alcuni versi Kristen  resta un’eterna debuttante, come quando ai tempi di Twilight la fama l’ha investita come uno tsunami. Per altri, invece, è cambiata totalmente in questo primo decennio di celebrità sconfinata: invece di chiudersi a riccio, ha deciso di fregarsene. Un po’ di tutto, dei paparazzi, dei rumors e degli haters. Certo, usa le sue precauzioni: “Mi tengo ben alla larga dai social media – confessa alla stampa della Mostra del cinema di Venezia – ma non li demonizzo”. Al festival presenta in anteprima mondiale il biopic Seberg sull’omonima icona della Nouvelle Vague francese(anche se di origini statunitensi), la biondissima Jean (con cui ha una notevole somiglianza ) , presa di mira dall’FBI per la sua relazione con l’attivista cugino di Malcom X e morta suicida a 40 anni esatti da oggi. Non a caso la premiere del film ne commemora la vita tormentata e misteriosa.

Non tutti hanno familiarità con le sue vicende, lei ne aveva?
Credo che sia conosciuta soprattutto per il celebre taglio di capelli (il pixie cut che ha fatto la storia della moda, ndr.) ma vorrei che invece d’ora in poi fosse la sua storia tragica a venir raccontata.

La benedizione e la maledizione della fama è qualcosa che conosce bene. Le è sembrato un po’ di specchiarsi nella sua vita?
Le attrici hanno un ruolo pubblico, fa parte del gioco delle parti apparire in un certo modo, ma secondo me si fa anche un patto con chi ti segue, cioè rimanere il più autentico possibile.

Cosa le piace di Jean Seberg?
La scintilla appassionata nei suoi occhi: si vede in lei sia l’esuberanza che la paura del successo, anche se le piace moltissimo il contatto con la gente. Questo l’ha spinta a mettersi sempre in gioco, a mostrare coraggio. E non è facile sacrificarsi per gli altri, quindi resta ammirevole chi ha la forza di farlo.

Secondo lei come mai è diventata una musa del movimento francese?
Per la sua capacità di prendere dei rischi. La capisco bene… e col tempo studiandone i comportamenti ho capito che tutto ruotava attorno al desiderio sconfinato di essere accettata ma soprattutto guardata. Come se dicesse continuamente: “Sono vera”.

Un’attrice dovrebbe prendere parte al dibattito politico?
È una scelta personale ma secondo me va ricordato che la politica non è interamente bianca o nera, ci sono molte alternative e non sempre è una sola quella giusta per noi. In questo periodo storico siamo tutti sono i riflettori, quindi non servirebbe neppure frugare nelle mail di qualcuno per carpine segreti, ormai le nostre vite sono pubbliche. Il che rende anche meno spaventoso eventuali minacce, visto che tutto ormai è già sotto la luce del sole.

In passato non ha proprio preso benissimo la popolarità e l’ingerenza nel suo privato, ora va meglio?
Sì, sì, ormai sono pronta a tutto! Scherzi a parte, sono orgogliosa della piega che sta prendendo la mia carriera e delle recenti collaborazioni che ho avuto ma non sto qui a lamentarmi invece di ciò che la fama mi ha privato. Ho deciso di fare scelte d’istinto e non me ne sto pentendo.

Non le manca neppure un po’ il dialogo diretto con il pubblico che i social sanno creare?
Mi rendo conto che è un modo per entrare in contatto e capisco chi ne senta l’esigenza, ma viviamo in un’epoca troppo polarizzata e spero che a parlare per me siano le mie scelte di lavoro. Non puoi peraltro far contenti tutti.

Ha sempre avuto le idee così chiare?
Assolutamente no, da ragazza ero davvero insicura, oggi capisco che il successo mi offre una piattaforma che posso usare per fare la differenza e non ho paura di metterci la faccia. Due anni fa ho vissuto un periodo strano, in cui avevo solo voglia di proteggermi.

Oggi come sta?
Mi sento serena ad esprimere le mie opinioni in pubblico, finalmente libera.






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