sabato 18 febbraio 2012

Articolo di Repubblica.it su Bel Amì


BERLINO - Robert we love you! È il grido di decine di ragazzine all'arrivo di Robert Pattinson, lo hanno atteso per ore davanti al palazzo del cinema, sfidando impavide e fiduciose il gelo e la pioggia, pur di cogliere uno dei suoi vampireschi sorrisi malandrini, qualcuna riesce a sfiorarlo, le più fortunate conquistano un autografo.

L'arrivo dell'attore inglese, capelli rasati come un Marine - "Un giorno correvo, i capelli mi sbattevano sulla faccia, li ho tagliati tutti" - porta l'ultimo guizzo di divismo al festival, che stasera si conclude con la consegna degli Orsi e, nelle previsioni della vigilia, con il tedesco Barbara e Wild witch, storia di una bambina soldato, resiste il favore per Cesare deve morire dei fratelli Taviani.

Robert Pattinson è Georges Duroy in Bel Ami di Declan Donnellan e Nick Ormerod , nomi eccellenti del teatro britannico, che hanno portato sullo schermo una versione molto fedele al capolavoro di Guy de Maupassant. Al film, prodotto da Uberto Pasolini, ha partecipato RaiCinema e uscirà in Italia con 01. Con un cast femminile di prim'ordine (Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Christina Ricci), il film racconta la scalata verso la ricchezza e il potere di un ex soldato francese in Algeria, povero e ambizioso, che usa la seduzione di signore della bella società per entrare nel mondo del giornalismo e della politica.

È ambientato a Parigi nel 1890, ma, dicono i registi, "si parla di un governo corrotto sostenuto da una stampa corrotta, che copre e giustifica gli scandali e le malefatte della politica. Esattamente come il legame dei politici con i media nella Gran Bretagna di oggi. E non solo, la storia di Bel Ami è di attualità in tanti altri paesi del mondo".

Pattinson, londinese, classe 1986, ha letto la sceneggiatura qualche anno fa. "Allora mi sentivo molto più vicino a Georges, mi identificavo con la sua urgenza di uscire dall'anonimato e di emergere in qualunque modo in un mondo dominato dai soldi e dal potere. In fondo lo giustificavo. Ero molto giovane, oggi sono cambiato, mi rendo conto che è un uomo dominato dall'egoismo, invidia chiunque abbia più di lui, rinnega la povertà della sua famiglia, la considera un'ingiustizia, si sente un predestinato alla ricchezza. No, io non sono così".

Se vivesse oggi, secondo l'attore, Georges Duroy "troverebbe altre strade. Oggi l'ambizione porterebbe Georges a partecipare ad un reality show dove farebbe di tutto per farsi notare. Ci sono tanti esempi di giovani come lui". Diventato un modello per le generazioni più giovani, Pattinson sente "la responsabilità di non deluderle. Non posso fare molto se non sperare che chi si è appassionato ad Edward possa seguirmi anche in storie più serie, più adulte. Come attore devo crescere, cercare ruoli diversi continuando ad incuriosire e interessare il pubblico. Ma Twilight mi ha dato tanto, se la saga continuerà vorrei esserci".

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