Il vampiro è morto. O almeno al momento così dovrebbe essere. Con The Rover, il nuovo film dopo Animal Kingdom del regista David Michod, Robert Pattinson è riuscito finalmente a scrollarsi di dosso l’etichetta di Twilight che minacciava di caratterizzare la sua carriera da attore.
In The Rover, ha un accento americano del profondo sud, i denti guasti e una strana dipendenza emotiva dagli altri. E’ un ruolo che gli è valso recensioni molto positive: il critico di Variety Scott Foundas ha parlato di ''interpretazione che ridefinisce una carriera ... e che rivela una profondità incalcolabile in fatto di sensibilità e sentimento''.
Pattinson è molto rilassato durante l’intervista. Ride fragorosamente, e ha l’aria di una persona che non ha riflettuto sulle battute da fare in anticipo, ma è anche pronto a spiegare e ad esplorare ciò che lo interessa. E' seriamente concentrato sul lavoro, ed entusiasta all’idea di lavorare con persone che ammira e rispetta.
E’ consapevole del fatto di star ottenendo delle recensioni molto positive per The Rover, ed è felice di tutto ciò,naturalmente, dice '' perché amo veramente il film.'' Ma quando si parla della sua interpretazione, ammette '' quando sono sul set penso sempre alle cose che potrei modificare, c’è sempre una sorta di lavoro in corso, è frustrante.''
Allo stesso tempo, quando ha letto la sceneggiatura, si è ritrovato in uno dei rari casi in cui si è sentito legato immediatamente al ruolo ''Forse dato anche dal fatto che il personaggio risultava molto accomodante. Avevo libertà d’azione per quanto riguarda il personaggio e potevo proiettare qualsiasi cosa su di esso. Ho sentito questa voce nella mia testa, ho sentito che poteva essere una passeggiata, e questo mi è accaduto solo tre o quattro volte da quando ho iniziato a recitare''.
Michod immerge il pubblico in un futuro prossimo che vede un’Australia fatiscente, devastata con l’economia colata a picco. C'è una immediatezza quasi documentaristica, in quanto non c'è praticamente alcuna spiegazione di come questo crollo sia avvenuto. All'inizio, il personaggio di Pattinson, Rey, viene introdotto dal personaggio di Pearce, con ragioni che poco a poco diventano chiare. Eppure ci sono molte cose su Rey che non vengono espressamente specificate o che comunque risultano essere molto ambigue: questo è un altro aspetto del film che Pattinson apprezza.
Non gli importa dell’idea di fare dell’autoironia su se stesso e si racconta in proposito della sicurezze '' Non so se sono abbastanza bravo a 'scolpirmi una carriera' o qualcosa del genere'', dice, ,'' ma so quello che voglio fare. Non vengo mai scelto per film che necessitino di una certa forza.'' Si scopre che lui sta parlando della vita dopo Twilight. Sul cosa volesse intendere con l’ultima affermazione dice ''Non vengo mai scelto per ruoli da supereroe ''.
Ha, però, un sacco di progetti interessanti in corso o in attesa di essere rilasciati. The Rover, presentato in anteprima a Cannes, Maps to the Stars, un film dark su Hollywood diretto da David Cronenberg. Queen of the Desert , un film biografico con Werner Herzog, che racconta le vicissitudini di Gertrude Bell (Nicole Kidman). Lui ha interpretato il ruolo di T.E. Lawrence, sarà inevitabile il confronto con Peter O'Toole.
Ha recentemente lavorato in Life nella storia dell’intrigante duo composto da James Dean e Dennis Stock. Nel film interpreta un fotografo che ha scattato delle foto dell’attore poco prima che divenisse una star indiscussa nell’ East of Eden. Pattinson interpreta Stock, la gente ha subito pensato che rappresentasse un riflesso della celebrità, ma lui stesso afferma che non è questo il caso '' Molte delle cose che mi riguardano non hanno nulla a che fare con James Dean, o con la fama, o qualcosa di simile''. Alla domanda su che cosa lo abbia attirato del personaggio di Stock, lui risponde che il personaggio ''è descritto come un pessimo padre. Non vedrete in bambino in molte parti. Lui non ama il suo bambino, o è incapace di farlo, rappresenta una sorta di peso per lui''.
Il film offre anche una visione contrastante sulla creatività ''E’ una sorta di battaglia con l’ego, e più di tutti riguarda la gelosia professionale, su chi è l’artista migliore, chi il soggetto,chi l’artista. Life è diretto da Anton Corbijn (Control), che era un fotografo prima di calarsi nel ruolo di regista.
Pattinson dice che per quanto riguarda la fotografia ha un’opinione ‘‘piuttosto strana ''. Non è decisamente un fan delle fotografie digitali che non richiedono lo stesso livello di arte come nel caso invece della fotografia analogica. E, naturalmente, aggiunge, che l’esperienza con i paparazzi non l’ha aiutato nell’idea di apprezzare i fotografi. '' Ho un atteggiamento molto negativo nei confronti dei fotografi, quindi è interessante interpretarne uno.''
Nel mese di ottobre, inizierà le riprese di Idol’s Eye, che sarà diretto dal regista francese Olivier Assayas, al suo debutto hollywoodiano. Anche Robert De Niro prenderà parte al progetto '' Sono davvero, davvero entusiasta di questo'', dice Pattinson. E 'una storia vera di un gruppo di ladri che offre la possibilità di dare uno sguardo alla transazione dal nuovo volto della tecnologia antifurto alla realtà di Chicago Mafia.
Tra i suoi prossimi progetti anche The Childhood of a Leader, un film drammatico ambientato nel dopoguerra le cui riprese sono previste per settembre . Sarà diretto da attore Brady Corbet (Mysterious Skin, Funny Games), da una sceneggiatura che ha co-scritto. '' Conosco Brady da 10 anni, lui è grande e lo script è fenomenale.''
Corbet ha detto che apprezza molto il modo in cui Pattinson usa la sua celebrità per contribuire a garantire che i film che ammira vengano realizzati. Pattinson ride quando glielo dico. ''E' un potere da utilizzare fino a quando si può'', dice. '' Vedremo quanto durerà''.
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