All About Robsten: Kristen su Marie Claire US di Agosto (Aggiornato con Traduzione)

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TRADUZIONE INTERVISTA

E' un tramonto umido nel centro città di Atlanta, e Kristen Stewart è arrampicata su uno sgabello troppo alto del bar al Saltwood Charcuterie & Bar nel Loews Hotel, le sue piccole gambe dondolano libere mentre parla di una prigione femminile. Non un penitenziario letterale alla Orange Is The New Black --- più la psicologica e sociale incarcerazione che tutte le donne sentono in svariati periodi delle loro vite, quando si aspettano da noi di compiacere, sopportare, accettare, essere grate, consentire, di chiedere scusa, farci in quattro, essere felici. La Stewart che ha 25 anni sa come ci si sente quando si e’ obbligate a stare in una “prigione femminile”: come una donna può essere punita per non seguire le regole, non rispecchiare quello che la cultura ritiene giusto, per non essere se stessa, "Credo che le parole d'ordine siano accessibili, facili, elementari" dice lei, roteando esageratamente i suoi occhi. La Stewart, in città per girare il dramma militare di Ang Lee "Billy Lynn's Long Halftime Walk", non è e non è mai stata nessuna di queste cose. Ha trascorso anni venendo richiamata per le sue pose troppo tristi sul red carpet o non brillare nei talk show o per il coraggio di aver dimostrato desideri diversi rispetto a quelli imposti per lei dal pubblico; le persone credevano di avere il diritto di modellare la sua persona sin da quando era una ragazzina protagonista di film di successo basati su libri best seller. Alla fine ha deciso di adottare le etichette ribelli nella sua strada e ha detto: "Fanculo tutto!"

"Ho deciso di dare fuoco al mio universo" ammette con un sorriso sornione "e l'ho guardato bruciare" la Stewart lascia cadere la testa, tirando l'orlo della sua semplice felpa nera. Fa andare via una zanzara. Da uno strattone al suo calzino da ginnastica scivolato all’interno della sua scarpa Converse. "Parlando molto onestamente", dice infine sollevando il mento e inghiottendo un sorso del suo vodka e tonic, "è stato un periodo traumatico quello dei miei 20 anni, ha suscitato in me qualcosa di più," fa una pausa, poi decide per la parola "selvaggio." Al raggiungimento della pace con la sua immagine pubblica: "Sono davvero orgogliosa di essere capace di andare avanti e di non cadere in ogni cratere mentale. E' una cosa nuova per me. L'età mi ha reso più intelligente e più calma. Ed è meraviglioso, cazzo."
Sul suo aspetto e il suo taglio di capelli:"I miei capelli erano un fortissimo punto d’appoggio e sembravo, che lo volessi o meno, sexy . Potevo nascondermici dietro, ma non appena li ho tagliati ho dovuto far vedere la mia faccia. Mi sento più sicura adesso, dopo tanto tempo. E si sta davvero bene. Forse, per la maggior parte delle persone, i capelli lunghi sono più belli. Ma poi cosa? Il vostro obiettivo principale nella vita è essere desiderate? E' una noia, cazzo"
Sullo scusarsi: "Recentemente ho fatto a meno del “mi dispiace” in ogni cosa e più del "No. Cazzo. Gesù."
Sul miglior consiglio da lei ricevuto: "Patti Smith mi ha detto di prendermi cura dei miei denti e dei miei polmoni."
Sul suo successo alla sua giovane età: "Tra i 15 e i 20 anni è stato davvero intenso. Ero perennemente in ansia. Ero una specie di maniaca del controllo. Quando non sapevo come qualcosa sarebbe andata a finire mi sentivo male e mi chiudevo in me stessa, o mi sarei vergognata di me stessa in un modo orribile."

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