giovedì 19 febbraio 2015

Kristen sulla copertina di Wonderland Magazine The Spring Fashion + Traduzione



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MQ


INTERVISTA 


DI TUTTE LE ATTRICI ad Hollywood, Kristen Stewart è senza sforzo, la più figa. Con il suo taglio corto e lo stile da tomboy rilassato lei è una bellezza androgina impressionante. È come la ragazza della scuola che tu ammiri per la sua confidenza misteriosa e riservata e il genere che tu odi per la sua abilità di far sembrare dei pantaloni di tuta eleganti. La Stewart è nettamente diversa da un sacco di attrici della sua età - non c'è pompa magna, nessuna presenza sui social media, niente selfies, niente paparazzi che la beccano di proposito fuori da un nightclub. Lei è molto più discreta di quello, una qualità che si trova non solo nella sua personalità, ma anche nel suo recitare. Lei è delicata. Non esagera. Con la Stewart è spesso più un monologo interiore. È tutto negli occhi, questi intensi occhi verdi, che sono subito dolci, selvaggi e minacciosi (agguerriti).
La Stewart aveva soltanto 17 anni, quando fu scritturata per Bella Swan in Twilight, la saga romantico-vampiresca che ha fatto di lei una superstar internazionale, e ha dimostrato che lei poteva salpare un franchise multimiliardario. Ma lei non è una per l'insolito itinerario. Nei due anni post-Twilight lei si è allontanata dai successi commerciali di Hollywood, reinventandosi invece come regina del film indipendente, con ruoli negli acclamati dalla critica Camp X-Ray, Clouds of Sils Maria e l'attuale nominato all'Oscar, Still Alice. E con un trio eclettico (versatile) di nuovi film in uscita nel 2015, non ci sarà nessuna sosta per la Stewart. Lei non è mai soddisfatta e imprevedibile come una buona ribelle dovrebbe essere.
Ci siamo incontrati un Lunedì pomeriggio al Cafe Figaro, un luogo per il pranzo a Los Feliz un quartiere di LA. Lei è disinvolta in una maglietta strappata, pantaloni aderenti e il trucco di ieri. Ha una stretta di mano salda, la Stewart cresciuta a LA, figlia di genitori che lavorano nell'industria cinematografica. Ma non ebbe l'infanzia glamour di Hollywood che voi potreste star immaginando. La sua casa era nella San Fernando Valley -conosciuta per la sua temperatura, per gli studi pornografici e un certo tipo di giovani ragazze che spende molto tempo al centro commerciale e parla con la voce gracchiante. Sua madre è una Segretaria di edizione e il padre è un direttore di scena, ma la Stewart è irremovibile sul fatto che loro non siano mai stati dei "genitori artisti". "I miei genitori furono alquanto scioccati per il mio interesse nella recitazione, perché non ero il tipo di attrice bambina," dice. Loro mi hanno reso rapidamente consapevole dell'impossibilità di diventare un'attrice di successo." Lei ricorda il suo primo anno di audizioni come improduttivo. "Tutti pensavano che io sembrassi un ragazzino," ride. Ma i genitori erano d'accordo a continuare a portarla in giro per le audizioni soprattutto a causa del crescente interesse per il processo di produzione cinematografica della loro figlia. Io sono praticamente cresciuta in un set cinematografico," dice, "e amavo essere in quell'ambiente."
La Stewart si è beccata il suo primo ruolo a nove anni, interpretando un maschiaccio in La Sicurezza degli Oggetti di Rose Troche. La sua svolta è arrivata un paio di anni più tardi quando, a 11 anni, fu scritturata per essere la protagonista al fianco di Jodie Foster nel thriller del 2002, Panic Room di David Fincher - di nuovo interpretando il ruolo del maschiaccio. È stato un vero ruolo per la sua vita. Da adolescente a scuola fu presa in giro per indossare i vestiti del fratello, per non depilarsi le gambe, e principalmente per il rifiuto di essere una tipica ragazza della Valley. A 14 anni smise di andare a scuola e optò lo studio a casa. "La mia infanzia fu molto libera" ricorda lei. "Andavo bene a scuola, ma non ho mai sentito una pressione specifica. Mi è stato sempre consentito di trovare i miei interessi e di seguirli." Questa forma di natura libera ha apparentemente reso consapevole il modo in cui lei sceglie di cimentarsi nei suoi film. L'ha detto molte volte che il suo modo di affrontare la scelta dei ruoli è intuitivo, non pragmatico - che lei "ha solo bisogno di sentirlo, lasciate che la sceneggiatura mi colpisca e mi distrugga". Avendo ancora solo 24 anni, il suo lavoro è dappertutto, dimostrando i suoi due campi, come attrice e la sua propensione al rischio. Per dirne alcuni: c'era Into The Wild, diretto da Sean Penn; l'adattamento della Bibbia frichettona di Jack Kerouac, On The Road; The Runaways, nel quale interpretò Joan Jett; il suo ruolo come Biancaneve nel film di successo di Hollywood, Snow White and the Huntsman; e la sua interpretazione lo scorso anno, di un soldato nella Baia di Guantanamo, in Camp X-Ray, di Peter Sattler. La Stewart sarebbe la prima a dirti come lei si senta "davvero fottutamente fortunata" per l'opportunità di aver interpretato una così larga varietà di ruoli interessanti e complessi, perché lei sa che ruoli di questo genere, nell'industria, sono limitati.
Negli anni recenti i ruoli delle donne ad Hollywood - più precisamente, la sua assenza da ciò - sono divenuti un tema caldo.Non è un segreto che le donne sono decisamente sotto rappresentate nei film e nella TV, sia sullo schermo e dietro le quinte. Agli Academy Awards del 2014, Cate Blanchett ha usato il suo discorso di accettazione per Miglior Attrice per richiedere più ruoli principali per le donne, criticando quelli all'interno del business che sono "ancora stupidamente aggrappati all'idea che i film femminili, con le donne al centro dell'attenzione, sono esperienze di nicchia." In una nota molto più ottimista Maggie Gyllenhaal, mentre accettava un award ai Golden Globes il mese scorso, commentava che sentiva un aumento prosperoso di ruoli interessanti per le attrici donne, che lei riteneva "rivoluzionari ed evolutivi". Mi sono chiesto se la Stewart, essendo nel business da 15 anni, senta che Hollywood stia iniziando a fare ammenda per la sua scarsità storica di ruoli femminili complessi.
"È impossibile negare che i buoni progetti per le donne risaltino come la pietra focaia sulla terra asciutta ed incrostata", dice la Stewart. "È vero per le donne del mio gruppo d'età, ed è perché noi stiamo saltando tutte così rapacemente su questi progetti. Penso che le donne abbiamo sempre dovuto lottare un po' più duramente, e non penso che questo stia per cambiare istantaneamente. Ma penso che Maggie abbia ragione e che le cose stiano andando avanti." Nonostante il fatto che molte appassionate di cinema sono donne, nota lei, protagonisti maschili dominano lo schermo, perché questo è quello che le case cinematografiche e i produttori pensano sia "sicuro". Questa è un'idea essenzialmente arcaica, "Noi sottovalutiamo il nostro pubblico," continua lei. "Oggigiorno i film sono finanziati esclusivamente per paura sistematica, tipo, 'OK, questo progetto mi sta assicurando uno stipendio" o con questo film sicuramente, riavrò i miei soldi indietro, sulla base di un'equazione creata da uno scienziato di ricerca'. Non c'è più alcun rischio. Ed è un luogo comune dirlo, ma per fare cose davvero grandi, abbiamo bisogno di rischiare".
La Stewart si ferma, il suo viso si tende un po', e organizza i suoi pensieri con attenzione, senza dubbio consapevole di quanto le sue parole potrebbero essere facilmente estrapolate dal contesto e la facessero sembrare ingrata. "È sciocco fare l'avvocato del diavolo quando si ha una conversazione sui ruoli femminili ad Hollywood, perché allora tu stai facendo questa cosa del 'femminismo inverso', che è diventato stranamente di moda, di recente. Mi sento come se alcune ragazze della mia età sono meno inclini a dire, 'Certo che sono una femminista, e naturalmente credo nella parità di tutti, tra uomini e donne,' perché ci sono implicazioni che si trovano d'accordo con la parola femminismo che loro sentono essere troppo prepotenti o aggressive. Molte ragazze oggigiorno sono tipo, "Che schifo, io non sono così." Loro non capiscono che non c'è un modo particolare che hai per essere buoni, nei confronti di tutte le cose che stanno per femminismo." Lei spiega che il contraccolpo femminista a ciò che è in ultima analisi, è una mancanza di conoscenza riguardo l'argomento - un argomento che è stato affrontato anche da Emma Watson nel suo recente discorso alle Nazioni Unite sulla parità di genere e il femminismo. "È stato davvero bello che lei lo abbia fatto," dice la Stewart, entusiasta della Watson. "È stato tosto."
La Stewart vive la sua vita sotto un microscopio. Mentre questo è vero per molte persone famose, è intensificato quando sei al comando in un franchise più grande e sei una delle attrici più pagate ad Hollywood. Recentemente, ci sono state speculazioni circa la sua sessualità, che sembrano essere basate esclusivamente sulla sua preferenza per sneakers e jeans sopra micro-abiti attillati, e il fatto che lei sia vista di tanto in tanto accanto ai suoi amici di sesso femminile - quanto scandalo, davvero!
"La tua vita diventa questo teatro-show di trasmissione per il pubblico", dice. "Tipo, sono stata probabilmente seguita qui e loro fotograferanno ogni espressione che faccio, e si chiederanno che cosa significhi, e allora questo è lo show che andrà in onda stasera. E a volte loro acchiappano qualcosa di vero, ma spesso è radicato nella pura falsità." Il suo atteggiamento ribelle e la disgressione dalla prassi di Hollywood ha soltanto alimentato gli intrighi dei media dentro la sua vita privata, che è stata costantemente sondata e analizzata sin da quando aveva 17 anni. Il microscopio della celebrità lascia poco spazio per il processo normale e le tribolazioni di scoperta di sé, privo di controllo - sia professionalmente, personalmente, sessualmente o esteticamente. Quelli che sono diventati famosi durante l'adolescenza lo sanno meglio di chiunque altro.
È stato detto molte volte che la Stewart si sente a disagio sotto i riflettori, che si sente scomoda o visibilmente incerta durante le interviste, che aggrotta la fronte sul Red Carpet. Ma quando si fa questa osservazione, bisogna considerare che oggi, lo standard mondiale di 'a proprio agio sotto i riflettori' è Kim Kardashian. Sicuramente, la maggior parte degli artisti, sembrano un po' incerti a confronto. Per me, la Stewart, sembra molto contenta è capace nel suo ruolo di attrice e star di Hollywood. Ma c'è un mondo di differenza tra l'essere felici e capaci, una fame whore, e oggi siamo meno perplessi dal finale. "Le persone hanno difficoltà ad accettare quando qualcuno dimostra anche la minima quantità di disagio sotto i riflettori", dice lei. Dovresti assorbire ogni pezzettino di fama come se fosse la luce del sole. Ma penso che sia veramente spaventoso che la fama sia valutata così altamente, anche al di sopra della felicità. Io amo fare film, ma non faccio il mio lavoro per essere una persona famosa."
Nonostante la falsità delle voci di corridoio, la Stewart ha continuato ad essere aggressiva e senza scuse, se stessa - qualcosa per cui i suoi fans e colleghi la elogiano costantemente. Questo è evidente nel suo stile e sex appeal disinvolto, che l'ha portata ad essere il volto di una fragranza Balenciaga e la campagna pubblicitaria Chanel del 2014. 'Attraverso la mia associazione by-default con la moda, ho passato del tempo in quel mondo con alcune delle persone peggiori che io abbia mai incontrato come anche alcune delle più interessanti e gentili", ride. "Nella moda, i buoni spiccano. Chanel è stata davvero consapevole di lavorare con gente che li interessano. Sono molto orientati verso la famiglia. Quando ero più piccola, questo mi faceva sentire a mio agio in un mondo che era altrimenti scomodo per me."
Quest'anno vedremo la Stewart in tre nuovi film, incluso Equals una love story futuristica, con Nicholas Hoult, e la commedia American Ultra, un film sleeper-cell stoner in cui recita al fianco di Jesse Eisemberg (che fu anche il suo Co-protagonista in Adventureland, del 2009.) "È come The Bourne Identity per chiunque sia piaciuto Adventureland," dice di American Ultra. Per una filmografia così varia, questo è il suo primo ruolo veramente comico, e si può dire che lei sia nervosa a riguardo. "Spero di essere divertente, nel film," dice con affettuosa sincerità. "Spero di controbilanciare Jesse, perché lui è isterico. Ma io prendo tutto così seriamente!" ride. "Non lo so... i miei amici pensano che io sia divertente, ma tipo, se Emma Stone interpretasse la parte, lei sarebbe fottutamente divertente." Non capita spesso di incontrare un'attrice di Hollywood così umile da complimentarsi con i colleghi talentuosi al pari o superiori a lei. Ma questo è tipico della Stewart. Parla apertamente dei suoi difetti e delle sue paure, in particolare quando si tratta delle farfalle che sente quando parla della sua prossima attività: la regia.
La Stewart sa che la sua fama come attrice sarà sia una benedizione che una maledizione quando farà il passo dietro la macchina da presa - con un pubblico c'è l'aspettativa. Ma per adesso, lei sta scrivendo e pianificando molto. "Ho scritto un cortometraggio figo e ne sono veramente orgogliosa. È più astratto piuttosto che super narrativo. È come una poesia; Riguarda l'acqua. La gente chiede, 'Perché non rivolgersi soltanto ad una caratteristica?' Ma io voglio giocarci intorno, prima. Voglio avere esperienza." Lei è una grande fan di John Cassavetes che è stato un pioniere del cinema di improvvisazione e di reportage. La Stewart parla riguardo il suo stile cinematografico, come influenza. "Penso che la prima cosa che farò vivrà tra i momenti."
Alla domanda sugli attori che guarda con ammirazione, lei cita subito Gena Rowland's, la moglie e collaboratrice di lunga data di Cassavetes. "Gena Rowlands, è la migliore," dice lei, "ma sai, questa è la risposta giusta." Altre influenze includono Catherine Keener e Julianne Moore, che interpreta la madre della Stewart in Still Alice, che uscirà in Primavera.
"Lei è così figa, lei fluttua," dice la Stewart della Moore. "Lavorare con Julianne mi ha fatto sentire meglio riguardo al modo di approcciarmi alla recitazione, che può essere molto tecnica. Sono solo molto interessata al processo di fare film, che non posso essere una di quegli attori metodici che 'perdono' e non sanno dov'è la telecamera. So sempre dov'è quella cazzo di cosa. Sono l'attrice più fastidiosa, sto sempre dicendo, 'Sai, dovresti tornare indietro per un due-shot' Julianne è innegabilmente talentuosa, ma lei è un po' come un chirurgo. Così lei mi faceva sentire tipo, sì, forse non lo perderò, come altri attori fanno, ma forse è ok."
Quella mente tecnica e visiva l'aiuterà senza dubbio quando farà il passo dietro la cinepresa. Ma nonostante sia controllata, la Stewart rifiuta di avere degli obblighi. "Le migliori esperienze cinematografiche che ho avuto sono state quelle dove tutti cerchiamo di capire qualcosa, ma non siamo del tutto sicuri di cosa si tratta. Ti dai del tempo per meditare, e alla fine tu realizzi perché sono tutti venuti insieme. Non voglio sapere esattamente dove sto andando, voglio farlo e basta."
Era la Vigilia di Capodanno, quando ho ricevuto la chiamata in cui Hedi Slimane mi diceva che gli sarebbe piaciuto fotografare Kristen Stewart per la copertina di Febbraio. In cantiere per mesi, le cose erano finalmente una realtà e le riprese accaddero due giorni dopo. Ex-star bambina, si è trasformata in una star di Hollywood. Kristen e il direttore creativo di Saint Laurent Hedi Slimane, due delle icone più rilevanti e emozionanti nella moda e nel cinema, hanno trascorso il pomeriggio assieme a LA, e i risultati parlano da soli. Intervistata da curatore della rubrica sul sesso di Vogue(?) Karley Sciortino, Kristen, parla del crescere sotto i riflettori, tentando la comicità e imparare a perdere con Julianne Moore.




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