Dopo aver conquistato la critica con l’oscuro e complesso dramma
familiare, "Animal Kingdom" che segna il suo debutto alla regia, il regista
David Michôd ha voluto esplorare la possibilità di realizzare un film che verte
sul racconto di una semplice storia di sopravvivenza.
"The Rover", nelle sale americane da venerdì, racconta
le vicissitudini di un personaggio solitario, Eric, al quale viene rubata l’auto,
e proprio per recuperare quest’ultima si mette in viaggio riuscendo a sviare le
minacce e gli ostacoli lungo il percorso.
Il regista australiano Michod ha creato per il film un
ambiente fatiscente nell'entroterra del suo paese natale e ha detto di essersi
ispirato alla “disperazione” in cui versa il mondo odierno.
"Avevo la sensazione di realizzare un film che fotografava letteralmente, una
strana, pericolosa e inospitale versione del mondo odierno", ha detto il
regista.
Tuttavia, Michod ha detto che voleva ancora dare spazio ad
una sorta di speranza per il personaggio interpretato da Guy Pearce, Eric, che
instaura una strana amicizia con Rey, interpretato da Robert Pattinson. Rey è
un piccolo criminale americano ferito, che viene tratto in salvo proprio da Eric,
un uomo molto introverso con il quale instaura un forte legame. Questo legame
li condurrà in un viaggio alla ricerca dell’auto rubata, e alla possibilità per
Rey di ricongiungersi al fratello.
Pattinson offre un’interpretazione in "The Rover",
che lo allontana dal mondo del cupo vampiro adolescente che gli è valso molta
fama nella Twilight Saga.
L’attore britannico si è di fatto trasformato interpretando un
giovane stupido e adottando un accento meridionale accompagnato da spasmi, tic
e sguardi fissi nel vuoto.
"E' stato molto interessante interpretare qualcuno che
ha così poca fiducia in se stesso", ha detto l'attore. "Non appena
apre bocca sa già che tutto ciò che dirà sarà messo in discussione e sarà
comunque condannato in partenza, così tende a prendere le distanze da tutto ciò."
Il loquace Rey si pone in netto contrasto con Eric, che
Pearce descrive come "un animale ferito", che sopravvive in un duro paesaggio
di un mondo decadente, e che trascorre gran parte del film in silenzio.
"Mi piace lavorare senza necessariamente affidarmi alle
parole e quindi iniziare una discussione", ha detto l'attore. La storia si
racconta benissimo da sola senza necessità di dover dire qualcosa, perché poi
quando lo fai il tutto risulta essere molto più efficace."
Michod ha detto che le grandi sfide che ha affrontato in
"The Rover", realizzato per circa 12 milioni di euro e distribuito
dalla A24 film, vertevano principalmente attorno all’entroterra isolato e molto
caldo dove hanno girato e, in particolare, fa riferimento ad una sequenza d’inseguimento
in macchina che ha definito "drenante".
Nonostante la natura oscura del film che Michod paragona ad
una favola oscura, spera che in ultima analisi possa rappresentare un messaggio
positivo per il pubblico.
"Questo film racconta di come in alcune circostanze
estremamente violente e difficoltose, le persone abbiano bisogno di stabilire
una sorta di forte connessione con altri esseri umani, quindi mi piace pensare
a questo film come ad un film d'amore", ha detto.
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